UNO SPARTITO DA INCORNICIARE




Tra tutti i presento non sono di certo la più competente
Ma la musica può farla non solo chi legge, ma anche chi la sente!
Ed ora che ci troviamo a vivere un momento d’insicurezza generale,
farla insieme, nel nostro gruppo, può tirarci su il morale.
Basta pensare ai primi servizi dell’anno, quelli di carnevale,
che tra neve, acqua e disdette, sono quasi tutti finiti male.
Come quella mattina quando in autostrada ci siamo avventurati,
e arrivati all’uscita di Fabro, una telefonata ci ha bloccati.
Per fortuna lo spirito giusto  ha cancellato la delusione,
ed il pranzo si è spolverato alla sede invece che a Ronciglione!
Grazia a Mario, all’Ornella ed agli altri amici di sostegno,
con loro, è assicurato, si mangia senza ritegno.
E parlando di fiducia, un altro appunto mi sovviene
Perché lui non se lo merita, proprio tanto, il nostro bene.
Non ci può lasciare a piedi, né di notte o sotto il sole,
e nemmeno sotto curva, ignorando le piazzole.
Una volta il filtro, una il gasolio, un’altra il pescatore:
mitico bus, perché ci fai viaggiare con questo terrore?
Perdonatemi signori se un pochino ho divagato,
ma la penna, lo sapete, mi ha sempre affascinato.
E’ il modo più diretto per filmare un altro anno,
per sorridere su cose, che più o meno, tutti sanno,
per smontare il nervosismo che serpeggia certe volte,
per chiarire incomprensioni, di sciocchezze non risolte.
E’ un po’ come scrivere uno spartito calzante  e perfetto,
da suonare con impegno per averne il pieno effetto.
Il battere, il levare, un fa diesis o naturale,
non è soltanto questo colore, a renderlo speciale,
ma l’averlo arrangiato una nota per ciascuno,
personale, diversa, scaturita dalla penna di ognuno.
Al maestro, l’arduo compito, di trovare l’armonia,
e forse mai come quest’anno , gli è sembrata un utopia:
ha sperato nell’impegno e creduto nel valore di tutti,
superando momenti difficili, delicati davvero brutti.
Direi proprio che non ci siamo fatti mancar niente,
perfino al pronto soccorso, siamo riusciti a mandar la gente.
Ma tutto si è risolto al meglio, e l’ultima prova è arrivata,
e numerosi, carichi e rimpinzati l’abbiamo superata.
Certo non è stata una passeggiata per nessuno,
ammirevole è l’impegno dimostrato da ognuno.
E non sappiamo se il maestro ha più sudato, diretto o cantato,
di certo o si è visto innervosirsi, sconsolato!
Pochi attimi e con grinta, lui ha ripreso la bacchetta,
capo coda, state zitti, riprendiamo la scaletta.
Chissà se avrà la stessa grinta, quando assisterà all’evento?
O sarà lui ad aver bisogno del pronto intervento!
I nostri auguri a tutti e due sono scontati,
ma scherzandoci sopra, ve li abbiamo rinnovati.
Signori, quando mi ascolterete il concerto sarà appena finito,
un’altra pagina scritta nel nostro spartito.
Dal segno  al segno, tutti insieme abbiamo suonato,
la stessa musica che le nostre ragazze hanno ballato.
Poco importa se qualche sbaglio ci ha fatto stonare
E se qualche ragazza ha sbagliato a contare.
Quello che conta è ciò che rimane a luci già spente,
quando tutto è finito e se ne è andata la gente.
L’emozione forte di un’esperienza che è solo nostra,
che ci fa stare insieme, e tutto lo dimostra.
Chi si unisce a noi, sa qual è il nostro valore,
crediamo in questa banda, e lo facciamo con il cuore!

Patrizia Roghi 2 dicembre 2012


Commenti

Anonimo ha detto…
Grazie infinite Patrizia e anche alla Lorella che è sempre in prima linea!!

Raffa
lorella ha detto…
la poesia è proprio bella e la Patrizia è bravissima, ha solo un difetto che non sa usare il pc e mi tocca ricopiarle am e :) l'ho fatta iscirvere ad un corso di pc e sai cosa ha fatto? non è andata alla selezione!!
Anonimo ha detto…
ahhhhhh!!!!
Raffa

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